mercoledì 10 giugno 2015

LETTERA AI MIEI STUDENTI DI QUINTA A.S. 2014/2015



Non è semplice lasciar andare qualcuno a cui sei affezionato. Aprire la mano e consentirgli di continuare il suo cammino, nonostante ti renda conto che l’altro non è tuo, che ogni persona è un universo distinto dall'altro, che dentro a ogni uomo e a ogni donna cresce una vita che nessuno veramente conosce fino in fondo.

Al termine di un anno scolastico di una quinta classe ho sempre la sensazione di aver tralasciato qualcosa, di non aver messo nel vostro bagaglio i vestiti adatti per il vostro viaggio, di aver dimenticato delle cose importanti che vi potranno servire lungo la strada che vi si apre davanti, di non aver intercettato del tutto i bisogni, i desideri, le aspirazioni, i talenti di ognuno di voi.

Troppo impegnato a rispettare programmi, a compilare registri, a spiegare un teorema o una formula, ho a volte dimenticato che di fronte non avevo vasi da riempire, ma menti da nutrire, anime da educare.
Ho cercato di dare il mio meglio, credo che questo sia l'importante...o almeno spero.

Da parte mia, come sempre accade, ho la sensazione di aver ricevuto molto di più di ciò che sono riuscito a dare, una sorta di squilibrio entropico che va contro tutte le leggi della fisica.
Al termine di questo nostro viaggio insieme, per alcuni più lungo per altri più breve, non so di preciso cosa sono riuscito a lasciarvi.
Vi auguro che possiate prima di tutto trovare voi stessi per andare incontro all'altro, magari a chi ha più bisogno o a chi è meno fortunato di voi.
Cercate sempre e comunque la "vita". Anche se spesso, soprattutto in questi anni di turbolenza e instabilità, non è facile capire ciò che "vita" sia davvero.

Vi ringrazio perché, anche se forse non per scelta, avete condiviso con me un pezzo del vostro cammino.
Ciò che vi aspetta fuori dalla scuola è enormemente più complesso e sfaccettato di quello che avete vissuto qui, ma forse proprio per questo più affascinante, intenso, vitale.
Sono sicuro che ognuno di voi riuscirà a trovare la propria strada, a far fruttare il proprio talento.
Non lasciatevi mai appiattire da niente e da nessuno. La società tenterà di farlo innumerevoli volte, ma dovrete essere più forti, più determinati, più consapevoli che siete unici e per questo importanti, indipendentemente da ciò che gli altri penseranno di voi.

Create relazioni sane, confrontatevi con la realtà senza farvi ingoiare dalla realtà. Siate per il mondo che vi circonda una pietra d'inciampo, un punto di domanda, una pedina fuori dagli schemi ma che rispetta le regole del gioco. Cercate le domande, non le risposte.
Nutritevi di passione. Dissetatevi di intelligenza.

Si può arrivare molto lontano, anche senza fare un solo passo.

Vi auguro che possiate tirare fuori il meglio dalla vita, dagli altri, da voi stessi.
Buon cammino a ognuno di voi...

Vi voglio bene.

Filippo